Differenze tra Psicologo, Psicoterapeuta e Psichiatra

By: Stefania Rebuscini 6 Dicembre 2022 no comments

Differenze tra Psicologo, Psicoterapeuta e Psichiatra

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Quali sono le differenze tra Psicologo, Psicoterapeuta e Psichiatra?
Psicologo, Psicoterapeuta e Psichiatra, sono le uniche figure professionali abilitate a trattare problematiche relative alla “salute mentale”, compreso lo psicoterapeuta specialista in ipnosi. Anche se le differenze tra queste figure ai più risultano ignote, la loro professione rientra nella più ampia “Professione Sanitaria”.

Quest’ultima riconosciuta e regolamentata legalmente, eticamente e deontologicamente per occuparsi sia dei disturbi psicopatologici che di disturbi, disfunzioni e sofferenze psicologiche, individuali e relazionali.

Lo Psicologo è laureato in psicologia, con laurea quinquennale, solo dopo aver praticato un anno di tirocinio, aver superato l’Esame di Stato ed essersi poi iscritto all’Ordine degli Psicologi della sua regione di appartenenza è abilitato allo svolgimento della professione. E’ una figura professionale con molte competenze e campi di lavoro molto vari, può fare diagnosi, consulenza, colloqui clinici e di sostegno e molto altro ancora.

Lo Psicoterapeuta è laureato in psicologia, con laurea quinquennale, e come sopra, dopo aver praticato un anno di tirocinio, aver superato l’Esame di Stato ed essersi poi iscritto all’Ordine degli Psicologi della sua regione di appartenenza, essere stato abilitato allo svolgimento della professione, continua il percorso formativo per specializzarsi in “psicoterapia” presso una Scuola Specialistica in Psicoterapia Quadriennale, riconosciuta dal MIUR. Presso l’Ordine di appartenenza è annotato anche nell’elenco degli psicoterapeuti.

Solo questa figura ha la competenza per condurre sedute e percorsi di psicoterapia, con l’obiettivo di curare la sofferenza psicologica sia essa di natura mentale, emotiva o comportamentale.

La psicoterapia può rivolgersi sia al singolo individuo che alla coppia o alla famiglia o al gruppo.

Esistono molti orientamenti teorici di riferimento che poi stabiliscono il modo di approcciare la psicoterapia: psicoterapia ipnotica o neo-ericksoniana, relazionale, psicodinamico, cognitivo-comportamentale, e molti altri.

Lo Psichiatra, invece è laureato in medicina e poi specializzato in Scuola Quadriennale di Psichiatria, branca che si occupa dello studio, della prevenzione, della cura e della riabilitazione dei disturbi mentali e dei comportamenti patologici. Questo è un approccio prettamente farmacologico che si rivolge principalmente al contenimento dei sintomi e quindi non è rivolto all’approfondimento delle cause che hanno determinato la malattia; aspetto quest’ultimo che va approfondito con la psicoterapia, qualora lo psichiatra abbia anche una formazione in psicoterapia si denominerà psichiatra-psicoterapeuta.

Come risulta evidente il percorso formativo per le “Professioni Sanitarie” è impegnativo e richiede l’investimento di molti anni di studio, da 6 a 10, oltre poi alla formazione esperienziale personale, che in genere comprende anche un percorso terapeutico e conoscitivo su sé stessi, corsi di aggiornamento, supervisioni e arricchimenti personali e risulta essere anche molto oneroso.

Per quanto riguarda invece, il “Counseling”, cioè la “Consulenza Psicologica”, è solo una tra le altre e tante competenze professionali della figura professionale dello psicologo; di conseguenza non è una professione a se stante, nonostante sia molto sponsorizzata e pubblicizzata, oltre che di moda, che tende a sovrapporsi a quella dello psicologo. (Legge 56/89 Ordinamento della professione di psicologo)

Ricapitolando le figure che si occupano della “salute mentale” nell’ambito della professione sanitaria sono regolamentate dal loro Ordine Professionale di appartenenza; sono tenute ad osservare il loro Codice Deontologico; hanno l’obbligo al mantenimento del “segreto professionale”.

Nell’ambito della “salute mentale” si muovono poi, con motivazioni non “sanitarie” tante professionalità diverse e spesso con finalità molto distanti che “orbitano” intorno al mondo del disagio psicologico come: counselor, counselor olistico, life coach, coach, mental-coach, pedagogisti, lettori del pensiero, operatori di vario genere, olisti vari e chi più ne ha più ne metta, sono figure da considerarsi “altro” da quella che è la materia che si occupa della salute psicologica, della sua prevenzione, del mantenimento e della sua cura e terapia.

Queste figure non hanno Ordini professionali di appartenenza, di conseguenza sono deregolamentate, non rispondono ad un codice deontologico, non hanno l’obbligo del segreto professionale e operano vagamente in un campo indefinito, a volte sconfinando pericolosamente nella materia della salute mentale, con il rischio di procurare anche dei danni più o meno gravi a chi incautamente si rivolge a costoro invece che a figure responsabilmente aderenti e abilitate al trattamento della “psiche”.

Uno “psicologo-psicoterapeuta” racchiude già in sé tutte le capacità che alcune figure vorrebbero estrapolare e rendere indipendenti per inventare nuove professioni cha hanno solo a che fare con il marketing e con la moda del momento, ma ricordiamo che questo professionista superspecializzato è anche counselor, coach e motivatore, nonché mental-coach, e molto altro.

Chi si rivolge ad un operatore non qualificato lo fa in veste di “cliente”; chi si rivolge ad un “professionista sanitario” lo fa in veste di “paziente”; un’altra condizione quest’ultima che la dice lunga sulla confusione che si genera grazie ai molti incompetenti che spesso non sanno neanche di cosa parlano e, senza cognizione di causa, con chi parlano. La differenza è quindi palese.

Prendere in carico un “paziente” è un atto che richiede grande senso di responsabilità oltre allo spessore professionale, culturale, umano carico di empatia e capacità personale, esperienziale e soprattutto comunicazionale e relazionale.

La capacità relazionale e comunicativa è la base per costruire sia un clima iniziale di colloquio clinico che favorisca prima l’istaurarsi del rapporto di fiducia terapeuta-paziente e poi l’avviarsi di un percorso psicoterapeutico.

Sia in caso di confusione perché non si sa bene a chi rivolgersi, sia in caso di vissuti ansiosi, stressanti, preoccupanti è sempre il caso di rivolgersi ai professionisti documentatamente adibiti al trattamento del mondo psicologico: psicologo – psicoterapeuta.

 

Per ulteriori informazioni contattare la Dr.ssa Stefania Rebuscini